Piazza e Via della Torretta (R. IV – Campo Marzio) (da via della Lupa a piazza della Torretta)
Fra le torri che si ergevano nel Campo Marzio, a difesa ed offesa, ve ne furono altre destinate, secondo l’uso, a testimoniare la nobiltà e la ricchezza dei proprietari. Fra quest’ultime, quella che si alzava nel "Vicus Turriculae o Torete” era contornata da poche case.
Nella contrada della Torretta cominciarono a intensificarsi le costruzioni, ma tutte, di mole molto modesta e le condizioni del quartiere non migliorarono che quando i Borghese, costruito il loro palazzo nel 1609, pensarono, in proseguo di tempo, di estendere ancora la loro proprietà nelle adiacenze.
Dice il Maes (XIX sec.) "nel 1764 o giù di lì, la vera torre dei Borghese era circondata da casupole coi mignani (terrazzini) sporgenti e da bottegucce informi. In una di queste un certo Giggi trasteverino, con i suoi mezzi e le sue foiette, spacciava vino all'insegna della Torre dei Borghesi".
Nel 1834 Don Marcantonio Borghese ordinò la demolizione della torre e delle relative topaie. Così i successori di Giggi furono obbligati ad emigrare lì vicino e non fecero ritorno all’antico locale trasformato che nel 1850. La torre sparita restava però a memoria dei posteri sulla loro insegna e per vezzeggiativo quella trattoria continuò ad intitolarsi “della Torretta dei Borghesi”.
Oggi la trattoria si chiama solo “della Torretta” (al n. 60), e la piazza, che da lei prese il nome, ha un solo degno fabbricato (al n. 26). Costruito nel 1886, ebbe per inquilino l’onorevole Giuseppe Zanardelli (1826-1903) che fu capo dell’opposizione ad Agostino Depretis, con Cairoli, Crispi, Nicotera e Baccarini. Zanardelli preparò il codice penale italiano, che segnò un grande progresso (1887-1891) nella scienza del diritto penale. Più volte ministro, diventò presidente delle Consiglio nel 1901. Nella casa abitò pure il dottor Raffaello Battistini, archiatra di Benedetto XV (Giacomo della Chiesa - 1914-1922).
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